Ed ecco gli anni 60. Favolosi anche per la RomaVennero tutti artisti e guittiI giallorossi vinsero la Coppa delle Fiere nel 1961 e la Coppa Italia nel 1964. In campionato, senza infamia e senza lode. Sul campo si esibivano atleti di grande spessore: da Lojacono a Schiaffino, da Angelillo a Peirò a De SistiQuei magnifici, terribili, gloriosi e miseri anni '60. Successe tutto, nel bene e nel male. La Roma acquistò finalmente cittadinanza europea e raggiunse il massimo traguardo dell'epoca compresa tra i due scudetti: cioè la conquista della Coppa delle Fiere, attuale Coppa Uefa. Vinse anche la sua prima Coppa Italia. In campionato invece fu la solita onesta vita borghese, senza slanci e senza sfrenata passioni. Non si inoltrò al di sopra del quinto posto -hai visto mai che le capitasse la brutta avventura di incontrare lo scudetto- e una volta scivolò fino al dodicesimo. L'esercito dei fuoriclasse vivi e sani, o sfiniti e boccheggianti, che aveva iniziato la sua marcia verso Roma negli anni '50, raggiunse la sua massima dimensione numerica. Citiamo solo alcuni dei più tipici esemplari: Lojacono, Schiaffino, Angelillo, Charles, Sormani, Peirò. Alcuni di questi erano giovani e forti (anche troppo, come Lojacono, che una volta si vantò di aver fatto l'amore con una delle più belle donne italiane fino a due ore prima della partita con la Juve, nella quale tra l'altro risultò il migliore in campo); altri erano delusi e straniti (come Angelillo, cui una storia d'amore aveva invece stravolto la vita: quella calcistica, soprattutto). Saggi e Stregoni
Fu, la Roma degli anni '60, la prima Fiera Universale del Calcio. Vennero tutti:
i saggi e gli stregoni, gli scienziati e gli apprendisti.
Così la Roma negli anni '50 e '60
Tratto da La mia Roma del Corriere dello Sport
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